Come già comunicato ai ricorrenti, il Tar Lazio - Sez. III bis, con ordinanza n.2575/09 ha accolto la richiesta di sospensione del D.M. n.42/09 nella parte in cui prevedeva l'inserimento in coda, anziché "a pettine" (cioè, a pieno titolo), nelle graduatorie relative alle ulteriori tre province di destinazione.
Il M.I.U.R., tuttavia, con circolare n.10171/09 sulla base di argomentazioni palesemente pretestuose e prive di qualsiasi fondamento giuridico, ha preannunciato che non darà esecuzione al citato provvedimento giurisdizionale.
Conseguentemente, si renderanno necessarie le azioni di tipo esecutivo (già in corso di predisposizione) al fine di imporre al Ministero l'ottemperanza alla pronuncia del Tar Lazio.
Nel frattempo, ciascun ricorrente dovrà comunicare allo studio dell'avv. Fabio Rossi, a mezzo e-mail o telefonicamente, l'avvenuta pubblicazione delle graduatorie definitive nelle tre province prescelte, specificando sia la data di pubblicazione della graduatoria definitiva relativa ai docenti inseriti a pettine che quella relativa ai docenti inseriti in coda.
Subito dopo la pubblicazione delle suddette graduatorie definitive, ciascun ricorrente dovrà individuare l'ultimo dei docenti inseriti a pettine e il primo di quelli inseriti in coda in ciascuna graduatoria delle tre province interessate ed inviare ai rispettivi uffici scolastici provinciali la richiesta di comunicazione della residenza dei suddetti docenti; ciò al fine di notificare agli stessi l'ulteriore ricorso nei confronti delle graduatorie illegittimamente predisposte.
Si fa presente che, per la brevità del tempo che intercorrerà tra la pubblicazione delle graduatorie definitive (prevista per i primi giorni di Agosto) e le operazioni di nomina (previste tra fine Agosto e i primi di Settembre), sarà impossibile ottenere i provvedimenti esecutivi prima del conferimento degli incarichi che, tuttavia, rimarranno soggetti a revoca da parte dell'autorità giurisdizionale (con conseguente reintegrazione dei diritti dei ricorrenti sotto il profilo sia economico che giuridico).