Sento il dovere di avvertire
i circa 200 mila docenti precari della scuola – che sono stati blanditi dal
Ministro Profumo con l’affermazione che, nonostante il concorso indetto il 24
novembre e la previsione di uno ulteriore in primavera, le graduatorie ad
esaurimento non sarebbero state soppresse - della circostanza che nelle
premesse del bando già emesso si afferma che per i due anni scolastici 2013/14
e 2014/15 è stata accertata, in base ai dati rilevati dal sistema informativo
del Ministero, la previsione di effettiva disponibilità di cattedre e posti per
un totale di 11.542 unità; che è esattamente il numero di posti assegnati al
concorso.
Ciò non può che voler
dire - in assenza di qualsiasi
puntualizzazione al riguardo da parte del Ministero – che per almeno due
anni non si assumerà dalle graduatorie ad esaurimento; ma probabilmente
per molto più tempo – o mai più – considerata la previsione di concorsi
periodici.
In sostanza, le suddette
graduatorie – in cui sono inseriti docenti che per anni hanno retto la scuola
pubblica, pur costituendo la fascia più malpagata (leggasi mancato
riconoscimento degli scatti d’anzianità, mancata retribuzione delle mensilità
estive e, da ultimo, mancata corresponsione dell’indennità per ferie non
godute: un vero e proprio ‘affare’ per il Governo!) – se è vero che non
verranno soppresse, non saranno, comunque, utilizzate; il che, a dispetto dei
giochi di parole, non credo faccia molta differenza per i precari.
Lungi dal voler creare
allarmismi, tuttavia, avendo a cuore la situazione dei precari della scuola –
che, come spero di aver saputo dimostrare, ho sempre assistito, non per mero business (come vedo da più parti), ma
con sincera partecipazione emotiva e professionale – non posso che metterli
in guardia contro il tranello che,
con evidente compiacenza dei sindacati
(che non hanno battuto ciglio al riguardo), è stato ideato in loro danno; ciò affinché
i precari medesimi attivino, da subito, tutti i canali possibili per ottenere
dal Ministero chiarezza e rispetto delle proprie aspettative lavorative
(radicate in anni e anni di servizio a tempo determinato).
Credo, poi, che talune “Organizzazioni sindacali” (o
sedicenti tali), anziché impegnarsi, all’insegna del massimo profitto,
in azioni legali per allargare la cerchia dei partecipanti al concorso anche
ai neo-laureati – in contrasto con la proclamata priorità di
stabilizzazione dei precari, tra i quali risultano molti loro tesserati, nonché
con le indicazioni normative in materia: per tutte art.4 legge 341/90, art.400
comma 12 decreto legislativo 297/94, art.1 legge 315/98, D.M. n°460/1998, che
vietano la partecipazione ai concorsi del personale docente a coloro che non
siano già abilitati, secondo le procedure – SISS prima e TFA poi – negli anni
regolarmente attivate – dovrebbero esigere immediate precisazioni dal
Ministero circa le modalità con cui lo stesso è pervenuto, sia in assoluto che
per singola provincia, alla suddetta quantificazione dei posti messi a concorso
e, in particolare, una nota con cui venga pubblicamente chiarito che
altrettanti 11.542 posti verranno destinati alle graduatorie ad esaurimento,
come espressamente impone l’art.399 del T.U. sulla scuola.
Altrimenti si tratterà
dell’ennesima beffa in danno dei precari della scuola, che un domani il
Ministero – come già avvenuto per la ripartizione dei posti di ruolo tra nord e
sud (si vedano i link sotto
riportati) – potrà dire di aver “condiviso”
con le “Organizzazioni sindacali”.
P.s. Autorizzo la massima divulgazione del presente
articolo.
Fabio Rossi